La posizione di questa villa, in cresta alla collina di Giogoli, è talmente eccezionale che può esse scorta da tutti i dintorni. La sua torre fa parte del panorama come le più celebri torri del Gallo, di Vincigliata o di Castel di Poggio. Il grande fabbricato ricostruito nel cinquecento e ingrandito nel seicento, conserva scarse tracce del precedente palagio turrito di proprietà della famiglia Vespucci. L’aspetto attuale è più vicino a quello voluto dagli Antinori, che la ereditarono dai primi anni del ‘500. Furono loro a costruire nel 1627 la bella cappella in fondo al giardino murato, affiancata dalla pittoresca limonaia. Dalla metà dell’ottocento vari altri proprietari si avvicendarono, compreso un celebre tenore che durante una sua tournee in America, per lettera, ordinò di impreziosirla in stile quattrocentesco floreale, con l’uso di colonnini, capitelli e bozze in cemento armato come aveva visto usare sulla passeggiata di Viareggio. Con l'inizio del conflitto vennero eseguiti i primi restauri, proseguiti poi dalla famiglia Martelli, che riportarono la villa al suo aspetto originale. L’incarico ha interessato la progettazione di massima ed esecutiva,direzione dei lavori di ristrutturazione e restauro, coordinamento delle progettazioni tecniche,impiantistiche e strutturali, assistenza ad i collaudi e contabilità. Al progetto di restauro del quale è stato incaricato lo studio è stato richiesto un contributo particolare: adattare la villa a centro direzionale per il celebre marchio di illuminazione Targetti. Mettere a norma l’antica struttura e curarne la ridistribuzione funzionale di tutti gli spazi interni ha permesso di ricavare, oltre ad alcune residenze, oltre ad alcune residenze, un auditorium da 100 posti, aule per corsi di formazione, uffici, laboratori tecnologici, meeting room e biblioteca. I lavori hanno previsto inoltre il restauro integrale di tutti gli elementi architettonici interni ed esterni, il restauro filologico degli affreschi del piano terra e il recupero colturale del giardino. Ilementi tipologici del periodo di Firenze capitale. In epoca successiva fino al periodo intercorrente tra le due guerre, i due immobili furono utilizzati come albergo di lusso di cui ancora in alcuni punti se ne può vedere le tracce. Successivamente, fino all’ultimo intervento di restauro, tutto il complesso è stato destinato ad uffici di un ente che ne aveva curato solo gli aspetti di manutenzione ordinaria.